1904 Catalogo della vendita Aemilia Ars

Indice articoli

In copertina:

Galleria di antichità e casa di vendite

A. RAMBALDI

Bologna - Via Castiglione, num. 1 - Bologna

CATALOGO DELLA VENDITA

AEMILIA ARS

che avrà luogo a Firenze

il 7, 8, 9 Gennaio 1904, alle ore 14 precise

nel Grand Hôtel Baglioni

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ESPOSIZIONE PUBBLICA

il 6 Gennaio 1904, dalle ore 10 alle 17

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OGGETTI ARTISTICI MODERNI

IN MOBILI - ARGENTO - GIOIE - BRONZO

MARMO - CUOIO - RICAMI

FERRO BATTUTO - CERAMICA ecc.


 

CONDIZIONI DELLA VENDITA

La vendita si effettuerà solamente per contanti e al migliore offerente.

Gli acquirenti pagheranno il 5 per cento in più sul prezzo dell'aggiudicazione.

È in facoltà di chi dirige la vendita di riunire o dividere i lotti, nonché invertire l'ordine del Catalogo.

In caso di contestazione su due incanti, l'oggetto verrà immediatamente rimesso in vendita.

Proclamata l'aggiudicazione, non si ammettono reclami, stanteché l'Esposizione ha già messo il pubblico in grado di valutare lo stato e la natura degli oggetti.

La consegna dei lotti aggiudicati si effettua nel giorno successivo alla vendita dalle ore 9 alle 12.

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Si accettano commissioni per quegli amatori che non possono assistere alla vendita e si accetta inoltre l'incarico dell'imballaggio e della spedizione degli oggetti acquistati.

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Per informazioni, cataloghi, commissioni rivolgersi alla Casa di Vendite:

A. Rambaldi - Via Castiglione 1 - Bologna

oppure

A. Rambaldi - Hotel Baglioni - Firenze

 


 

Spett. Ditta A. Rambaldi

Bologna

Questa Società anonima cooperativa Aemilia Ars, con sede in Bologna, avendo deliberato di restringere il proprio esercizio alla sola produzione dei merletti e ricami a punto antico, anche perché più strettamente rispondenti ad uno scopo benefico, ha deliberato di porre in liquidazione quanto altro dei suoi prodotti nel campo delle arti industriali, cioè  mobilie, cuoi, ceramiche, lavori in ferro ecc., trovasi ancora nel deposito di Bologna o era stato affidato in Firenze alle cure dell'egregio signor Bellacci della ditta « Fibreno » .

A questo intento il Consiglio d'Amministrazione ha stabilito di invocare la valida cooperazione di codesta spettabile Ditta, che tanto nome si è acquistato nel commercio di oggetti artistici, perché voglia assumere la vendita e provvedere secondo quelle modalità che la sua provata esperienza in questo genere speciale di vendite sia per consigliare.

Questa Amministrazione ha fiducia che codesta spettabile Ditta vorrà accogliere l'invito ad assumere l'ufficio anche con l'animo di giovare ad una Società che coordina i suoi fini artistici al migliore e più largo profitto di quanti lavorano sotto di essa.

Bologna, 30 novembre 1903

Il Presidente dell'AEMILIA ARS

Conte Francesco Cavazza 


AEMILIA - ARS

La Società Aemilia Ars che all'Esposizione internazionale d'Arte Decorativa in Torino (1902) fu dalla Giuria, che Walther Crane e Albert Besnard presiedevano, premiata colla massima onorificenza, sorse già in Bologna per opera di una eletta di distinte dame, di uomini colti, di fervidi artisti.

Si proponeva di innovare e migliorare il gusto artistico nelle piccole officine di Bologna e della regione Emiliana e Romagnola.

Le signore consigliavano, gli artisti disegnavano modelli d'ogni maniera per mobili, ferri battuti, rilegature, ceramiche, stoffe, ricami, gioielli, bronzi, ecc. E nelle umili botteghe si lavorò. Ma troppo scarsi i capitali raccolti, lenta l'opinione a volgersi in fede all'iniziative, l'Aemilia Ars potè bensì promuovere tutta una produzione svariata di cose d'arte industriale e decorativa, massime attinenti all'arredamento della casa, che raccolse molte simpatie dalla gente intellettuale in particolar modo estera, ma non le bastarono i mezzi ad una utile espansione commerciale.

Così che, mentre il rapporto della Giuria Internazionale di Torino, ora appunto uscito in luce, constata come « nella recente storia del movimento novatore dell'arte decorativa, l'Aemilia Ars tenga rispetto all'Italia il posto medesimo che occupa l'Inghilterra in faccia al mondo », i fondatori e gli artisti della società bolognese sono costretti a rinunziare ad una più vasta propaganda ideale e alla speranza di una vittoria commerciale. Contenti di avere, non del tutto invano, tentato che l'arte e l'industria si rinovellino in un accordo appassionato per effondere nelle cose, anche ovvie e pratiche, un principio di bellezza e di poesia che rallegri e conforti qualche malinconia e qualche silenzio del vivere consueto.

Gli artisti, che l'Aemilia Ars  si associò, formavano già da parecchi anni una piccola gilda o scuola.

Nello studio e nei ristauri di chiese medioevali e di castelli del secolo XV essi avevano acquistato una insolita intima esperienza delle cose decorative della Rinascenza primitiva  quale fiorì fra Ravenna, Bologna, Ferrara, Parma e Mantova, negli stessi borghi e manieri lontani dalle vie maestre. Era il loro centro accanto i campanili di una grande chiesa del sec. XIII, il S. Francesco in Bologna, al cui ristauro, che dura da diciotto anni, ognuno di essi ebbe in qualche giorno o sempre lavorato.

« Come in Inghilterra il movimento gotico di Oxford e lo spirito dell'arte preraffaellesca gittarono le radici della nuova pianta (sono parole della giuria di Torino) così in Italia, avanti che le Riviste straniere vi diffondessero i primi raggi delle stile rifiorente, i restauri del tempio di S. Francesco in Bologna indussero quella famiglia d'artisti, dalla trepida anima, a cogliere il sentimento di un'arte ingenua primitiva per risuscitarlo in forme ornamentali più accese e più turgide di vita; e le pitture murali, le vetrate, le ceramiche, i ferri delle vetuste cappelle nel tempio Francescano, riprendendo l'antica veste, palpitarono di uno spirito nuovo ».

Di questa origine e di questo amore diviso tra i ricordi dell'antica Rinascenza locale, e le nuove forme suggerite all'arte del disegno dalla nova poesia e dalla flora naturale qual è là nel paese « fra il Po, e il monte e la marina, e il Reno » fu improntata tutta la produzione artistica di Aemilia Ars. La quale però ebbe un carattere tutto suo.

E poiché dessa viene in certo modo a cessare, così quanto ora è offerto ai diligenti estimatori acquista ancora quasi il pregio di una edizione esaurita e di un documento storico relativo ad un momento modernissimo di arte industriale in Italia. Fioritura di un giorno che in un giorno guadagnò una rinomanza, poiché quasi tutta la stampa artistica anche straniera grdì di occuparsene, e moltissime di codeste operette di Aemilia Ars sono note al pubblico intelligente e amante di buone novità giacché comparvero illustrate nelle riviste d'arte europee, come ad esempio Art Décoratif di Parigi, The Studio di Londra, detsche Kunst und Dekoration di Darmstad, Arte Italiana di Milano , ecc.

D'oggi innanzi Aemilia Ars limiterà la sua operosità ad una graziosa industria iniziata nel suo seno da alcune gentildonne, quella dei merletti e biancheria ricamata a punto antico, la quale in poco più di due anni ha visto salire la sua produzione a magnifici risultati. Costituita in cooperativa, incoraggiata dai sovrani d'Italia, impiegando già parecchie centinaia di lavoratrici, governata con serii criteri d'arte, dotata di una ricchissima collezione di antichi modelli, questa industria femminile è già una delle più geniali rinascite dell'antico gusto italiano che si offrano anche agli esteri dai depositi che Aemilia Ars tiene in Bologna e in Parigi.


CATALOGO


 
 

GIORNATA  PRIMA

 
1.   Piccola « console »  in noce,  con intagli e tarsie. Fioritura di oleandri e orchidee (Tavola I)
2.   Porta-libri in acero rosa, con tarsie. Fiori di aquilegia.
3.   Sedia in acacia e canna d'India. Tipo simplicitas.
 
 
 
 
 
4.   Idem
5.   Blok-notes in cuoio naturale. Dorature a piccoli ferri. Fiori di cicoria.
6.   Cornice ricamata.
7.   Lampada in ferro battuto, a fiori di orchidee.
 
8.   Specchiera
9.   Cofanetto in cuoio e ricami.
10. Cornice a ricamo
11. Tavolo  - fumoir.
12. Sedia in noce scolpita a garofani.
13. Lampada sospesa in ferro battuto, a foglie di ippocastano
14. Scatola porta-gioie. Ricamo decorativo, con piccoli putti.
15. Tripode in ferro fucinato a mano e dorato. Fiori di iris. per ceri o rami fioriti.
16. Mobile-scanzia.
17. Scatoletta per francobolli in cuoio, dorata a piccoli ferri, e ricamo-miniatura.
18. Balaustro e capo-scala in ferro battuto, con fanale. Fiori di orchidee.
19. Sedia in noce, con piccoli trifogli d'intaglio.
20. Statuetta in bronzo. « Midinette » : modellata da Giuseppe Romagnoli (Tavola II).
21. Porta-calamaio in cuoio, fregiato d'oro a mano: con coperchio d'argento.
22. Lampada sospesa elettrica in ferro battuto, con tre Edison e un globo centrale. Fiori d' iris.
23. Rilegatura artisticaper l' « Architettura della Rinascenza in Bologna ». In cuoio, con ornati in oro, a mano e piccoli ferri. Disegnò Augusto Sezanne.
24. Sofà in noce; tarsie di palissandro e acero. Fiori di oleandro. Stoffa velluto: occhio di pavone
25. Tavolo in noce; tarsie di palissandro e acero. Fiori di oleandro.
26. Credenzino con étagère e stipo in noce; tarsie di palissandro e acero. Fiori di olenadri (Tavola III).
27. Tavolino  in noce, con tarsie di oleandri.
28. Specchiera
29. Tavolinetto da lavoro per signora; in legno laccato con ricamo ad olenandri.
30. Poltrona in noce; tarsie di palissandro ed acero. Fiori di olenandro. Stoffa: velluto penna di pavone.
31. Poltrona (eguale alla precedente).
32. Porta-rosario in cuoio, bulinato a mano; col motto Rosa mystica.
33. Scatoletta (drageoir) o porta confetti, ricamata, di stile Luigi XV.
34. Porta-musica in acero, con tarsie di palissandro, a disegno di capelvenere.
35. Lampada sospesa elettrica per quattro Edison, in ferro battuto. Fiori di iris palustre.
36 Lampada in ferro battuto, a tre fiori.
37. Album per cartoline in cuoio.
38. Cornicetta a tre luci.
39. Sedia-poltrona in noce e canna d'india; ornata a intaglio. Fiori d'iris.
40. Biblioteca in pero nero, tarsie d'avorio, cornici a trottano. Tipo tratto da un'antica lavorazione bolognese, sec. XVI (Tavola IV).
41. Scatola per fotografie
42. Porta-biglietti
43. Quadrante d'orologio in marmo scolpito: « la campana del tempo, tra le rose e le spine ».
44. Cornicetta circolare; a ricamo miniatura.
45. Lampada sospesa elettrica in ferro battuto. Foglie d'ippocastano.
46. Porta-biglietti
47. Lampada sospesa elettrica in ferro battuto. Foglie d'ippocastano.
48. Porta-zigari in cuoio.
49. Tenda doppia in panno grigio, ricamato in argento, seta e oro. « I pavoni sul pino »
50. Tavolino in acero lucido, con rialzo o riparo a piccola vetrata colorita.
51. Tavolino per Thè con vetrina o credenziera a levatoi, piano mobile uso vassoio (Tavola V)
52. Cornice in cuoio.
53. Porta-calamaio; dorature a piccoli ferri: coperchio d'argento.
54. Paio candelieri d'argento gr. 300; steli di trifoglio (porte-bonheur).
55. Scrittoio piccolo per signora. In noce con intagli e tarsie. Ricca decorazione d'orchidee.
56. Album o libro di memorie rilegatura in cuoio e ricamo in seta a Fresie su fondo giallo.
57. Scatola da lavoro.
58. Cornice ricamata a fiori di cicoria.
59 Seggiola in noce, con tarsie. Fiori d'iris di valle.
60. Scatoletta (drageoir) ricamata ; stile Luigi XV
61 Taglia-carte in legno laccato ; ricami nell'impugnatura.
62 Cofanetto per farmacia in cuoio, cesellato e bulinato a mano. Nell'interno vari comparti. Decorato di fiori, col motto : "Raphael, medicina Dei".
63. Lampada sospesa elettrica.
64. Cartella in cuoio.
65. Piccola testa in bronzo. Un fanciullo di E. Colombarini.
66. Lampada sospesa elettrica in ferro battuto ; a sei Edison.
67. Blok-notes in cuoio verde. Dorature a piccoli ferri. Fiori di gelsomino.
68.Porta-vaso in ferro battuto. Il tripode è formato con piante di elyantus : per vasi d'appartamento
69. Cornice.
70. Scatola per gioie ricamata.
71. Porta-biglietti in cuoio e ricami.
72. Credenzino con étagère e stipo in lacca grigia e verde, con ornati, tratti d'intaglio e dorati. Fiori di katleya (Tavola VI).
73. Poltrona in lacca grigia, ornati d'intaglio dorato. Fiori di katleya. Stoffa: velluto verde (Tavola VI)
74. Tavolino (chiffonière)in lacca grigia e verde. Fiori di katleya  intagliati e dorati. Piano di cristallo (Tavola VI).
75. Scrittoio in lacca grigia. Fiori di katleya in oro (Tavola VI).
76. Sofà in lacca grigia, fiori di katleya in oro, stoffa velluto verde (Tavola VI).
77. Tavolino da lavoro con ripostigli chiusi e aperti. In lacca grigia, fiori di katleya dorati
(Tavola VI).
78. Cornice  a trottano, nera e lucida.
79. Lampada o braccio in ferro battuto, per una Edison. Fiori oleandri.
80. Papéterie in cuoio, decorata con fiori dorati di orchidee a mano e ai piccoli ferri.
81. Cornice per due fotografie ricamata a mezzo punto.
82. Blok-notes rilegato in cuoio, cartoni dipinti.
83. Lampada elettrica sospesa in ferro battuto. N.2 Edison. Fiori iris.
84. Tavolo-scrittoio in noce con fiori di katleya intagliati.
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
85. Rilegatura per libro di spese a blok mutabile, in cuoio.
 
 
 
 
86. Paio candelabri d'argento a tre bracci, grammi 1879. Disegno di Achille Casanova composto con foglie fiori e frutti della sagittaria di palude.
 
 
 
 
87. Lampada elettrica sospesa in ferro battuto, a corona, per fiamme Edison.
 
 
 
 
88. Scatoletta per francobolli in cuoio dorato a piccoli ferri.
 
 
 
 
89. Seggiolina in noce con torniture e orchidee intagliate.
 
 
 
 
90. Cornice-specchiera a grande intaglio e dorata. Disegno di Achille Casanova. Gli steli d'iris e le ninfee circondano lo specchio, come specchio d'acqua.

 

 

I FIORI DELLA GIORNATA PRIMA

Fra i tanti oggetti, i più varî, colpisce la grande varietà di fiori.

aquilegia,
capelvenere,
cicoria,
fresie,
garofani,
gelsomino,
iris, iris palustre, iris di valle,
katleya,
ninfee
oleandri,
orchidee,

e poi

foglie di ippocastano, trifogli, steli di trifoglio, piante di elyantus, fiori e frutti della sagittaria di palude

 


 

 

GIORNATA SECONDA

 
91.   Squadri per tenda in ferro battuto. Tipo floreale.
92.   Cornice in cuoio naturale.
93.   Scatoletta per gioie.
94.   Candeliere in bronzo fac-simile del candeliere di Nicolò da Bari (anno 1480) nell'arca di S. Domenico in Bologna.
95.   Porta-libri in lacca rossa e grafiti dorati.
96.   Tavolino-gigogne in noce con tarsie. Fiori di oincidion. Si divide in quattro piccoli tavoli (Tavola VII).
97.   Lampada da tavolo in ferro battuto.
98.   Rilegatura artistica.
99.   Cofanetto.
100. Tavolino da lavoro ricamato.
101. Gioiello in argento-platino, brillanti, perle e smalti con zaffirina; e motto: " laetitia noctis" (Tavola VIII).
102. Piccolo paralume a ricami.
103. Stpo per lettere od altro in cuoio cesellato e bulinato, con scaffette e armadiolo. Nello sportello, una composizione di piante e di uccelli di palude. Disegno di A. Casanova.
104. Seggiola a bracciuoli in quercia e canna d'India; decorata di iris a intaglio.
105. Cofanetto "Primavera" in legno, dipinto a tempera dal pittore C. Capri.
106. Cornice ricamata a violette.
107. Porta-biglietti in cuoio.
108. Lampada sospesa elettrica  in ferro battuto. Fiori d'iris.
109. Paio candelieri d'ottone; tipo bolognese, sec. XVII.
110. Cornice per ritratti.
111. Scatoletta (drageoir).
 
 

(continua)

 

 

 

 

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