Trecce, Intrecci, Merletti : reportage

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Il 25 marzo si è chiusa la mostra che, come al solito, ci ha dato molta soddisfazione.
Non è stato casuale aver avuto la compagnia del Merletto di Cantù, nella persona di Angela Cappelletti Zanfrini e del suo materiale di rassegna,  e dell'Associazione Talea che ha portato i ricami a treccia.
Luisa Rasponi, che nei primi anni del '900, recuperò a Savignano, il semplice ricamo a treccia, dai disegni antichissimi, fu - pur essendo di Ravenna - una delle prime azioniste dell'Aemilia Ars, sia nel 1898, sia nel 1903 quando si costituì la Società Anonima Cooperativa. La sua partecipazione, assieme a quella di altri nomi importanti, dimostra come, intorno all'Aemilia Ars si fossero riunite persone di grande rilievo, il meglio - per intelletto e generosità - nella regione.
 
Con Cantù il legame si colloca verso il 1929 quando l'Aemilia Ars contattò, come disegnatore, l'architetto Tommaso Buzzi che, contemporaneamente disegnava anche per il merletto canturino. Spesso, un disegno veniva elaborato per le due tecniche. Renata Casartelli, che da anni coordina e realizza il catalogo della Biennale del Merletto, andò alla Scarzuola (http://www.scarzuola.net/) dove visionò l'archivio di Buzzi. Nel catalogo del 1992 ("Il merletto di Cantù") si può vedere l'immagine del noto disegno dal titolo La Temperanza. Fra i cartoni di Artonilla Cantelli c'è anche la versione per il merletto ad ago montato (è sempre divertente e istruttivo osservare la base dei cartoni) su un calendario del 1933.
 
 
07_la-temperanza
 
 
 
Nel 2005, nel Catalogo "Merletti e Mobili", troviamo altri disegni dove, chiaramente, è indicato lo scopo, per merletto a fuselli e per aemilia ars. Fra il campionario di aemilia ars, che la Fondazione della Cassa di Risparmio di Bologna ha acquistato, fotografato nel 2008 nella rivista Ricamo Italiano, possiamo vedere una realizzazione.
 
 

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Nel 1934, in occasione di una mostra ENAPI, ritroviamo il disegno su una tovaglietta, mentre altri manufatti hanno merletti il cui tracciato è ancora dovuto a Buzzi. Ho colto l'occasione, come si vedrà nell'immagine, di fare una conversione dei prezzi, utilizzando "tavole" che si trovano in internet. Se, come credo, i conti sono stati fatti bene, si può avere una idea della valutazione corrente nel 1934.

 

06_1934

L'aver contattato Tommaso Buzzi dimostra, ancora una volta, da parte dell'Aemilia Ars, la ricerca del meglio.
E questo forse, è bene, avere sempre in mente quando si parla di Aemilia Ars: la ricerca del meglio, della perfezione in ogni cosa, sia che si parlasse di merletti, per cui si volevano i migliori disegnatori e le migliori esecutrici, sia quando si pensasse ad altro.
Ecco, solo per fare un semplice esempio, nel 1919, quando si chiuse l'Ufficio Notizie, si volle un diploma e  una medaglia. Casanova disegnò il diploma mentre il progetto per la medaglia fu affidato a Romagnoli, allora un grande medaglista, forse, addirittura il più grande.
 

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Conferenza e Buffet


Dopo una breve conferenza introduttiva le persone che sono intervenute hanno fatto onore al buffet, poi è incominciato il giro delle tre sale. Nella prima sala esponeva la nostra associazione. La seconda sala era divisa in due parti: da una parte una rassegna dei merletti di Cantù, dall'altra i ricami a treccia.

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Merletto di Cantù

A Bologna non è facile vedere qualcosa di Cantù.
E' sicuramente più semplice, se ci si vuole rendere conto della produzione del passato e di oggi, visitare la Biennale del Merletto. Un sito web : www.merletti.it  permette di seguire le novità.  

Angela Cappelletti Zanfrini, una amica che ci segue spesso, ha portato un campionario dei punti più frequenti, qualche merletto antico, qualche pezzo particolare, qualche velo nero e qualche immagine.
Il merletto di Cantù ha varie tipologie e si può trovare in molte case d'Italia, perché era molto frequente che ci si riferisse a Cantù quando si trattava di ordinare un bel corredo a prezzi ragionevoli. I pezzi esposti ci hanno permesso di renderci conto della varietà e della tecnica.

Segnalo un tenerissimo completo da battesimo (il camicino, il bavaglino e la cuffietta con una sottocuffietta di seta) che era stato della stessa Angela, fatto e regalato dalla nonna.
Il servizio all'americana, impeccabile nella sua semplicità, può ispirare altre tecniche.
I veli, leggerissimi, di sottilissimo filo di seta, quasi impalpabili, erano di due tipi, rettangolari e a forma di rombo, questi ultimi di chiara ispirazione manzoniana.
Un velo nero veniva regalato dalla suocera alla nuora, come regalo di benvenuto nella nuova famiglia. Uno dei veli era della nonna di Angela.

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Ricamo a treccia

L'Associazione Talea si occupa, ormai da qualche anno, del ricamo a treccia.
Le ricerche dei punti e dei materiali partono da una coperta per buoi, conservata al Museo Benedetto Pergoli di Forlì, che risale, probabilmente, al 1921, anno delle Esposizioni Romagnole Riunite. Ricamo azzurro su bianco.
In mostra era esposta una coperta da letto che riprendeva proprio quegli ornati.
La coperta, nonostante siano passati tanti anni dalla nascita dell' originale, ha suscitato ancora molta ammirazione.

Dopo un primo periodo legato ai disegni classici, trovati in pubblicazioni dell'epoca, Cristina e Paola hanno incomicniato a sperimentare, pur rimanendo legate alla tradizione della Romagna.
Sono nate nuove idee, come l'abbinamento con le tele stampate, e nuovi disegni.

In occasione della mostra è stato presentato un libro che raccoglie  alcuni progetti e realizzazioni.

 

 

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Aemilia Ars

Abbiamo impostato la mostra su tre "tavole", la tavola degli sposi con una tovaglia dagli inserti importanti, una apparecchiatura all'americana con lo stesso fiore sulla tovaglietta e sul portatovagliolo e la tavola per la colazione, dove fiori e farfalle risaltavano bianche su un bel tessuto dal colore non consueto per il merletto aemilia ars ma bellissimo.

Contornavano il tutto:  una bella tovaglia appoggiata su una sedia, una tovaglietta gialla con la frutta, centri e centrini, fiori, lampade, cuscini, tende, un asciugamano, piccoli merletti in cornice o in una scatola e, in un angolo, alcuni colletti eseguiti da Antonilla Cantelli per la nipote Barbara che, qui, ringraziamo per la sua gentilezza.

 

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