1902 - Commento al Regolamento

A firma di Lina Bianconcini Cavazza viene pubblicato questo commento al Regolamento con l'intenzione di chiarire per iscritto.

Le parole, che risalgono a più di un secolo fa, sono estremamente attuali.

 

 

RICAMI  SÙ  TELA

A  PUNTO  ANTICO 

IN  BOLOGNA

 

Assecondando il desiderio di alcune lavoratrici che furono impedite dall'assistere ad un'adunanza tenuta nel gennaio scorso, si sono date alle stampe queste parole dette allora dalla Direttrice a maggiormente chiarire il Regolamento che ora viene distribuito.


 

 

Vi ringrazio di essere intervenute oggi in così bel numero, giacché mi preme assai di parlarvi un po' di quest'opera che da modesti principi ha sorpassato in breve le più liete previsioni.

Era necessario che ne conosceste da parole precise lo scopo e l'andamento, per farvene un concetto esatto.

E lo scopo è:

  1. Introdurre nella nostra città e regione un'industria sussidiaria per le lavoratrici che non abbiano lavoro costante, senza distoglierle dalla famiglia, e offrire un mezzo di discreto guadagno a quelle che o per la maalferma salute o per la cura delle faccende domestiche, non possono assentarsi dalla casa.
  2. Migliorare il gusto di queste lavoratrici col ritorno allo studio dei buoni modelli antichi in modo che, perfezionate tanto nel disegno che nella pratica del punto, possano facilmente adattare l'intelligenza e l'abilità loro a quanto via via di nuovo può essere portato dal gusto moderno.

A chiarir bene il pensiero incluso nel primo di questi due articoli, dico che quelle tra di voi le quali hanno in che altrimenti occuparsi non debbono lasciare la loro occupazione per dedicarsi ai nostri ricami, ma possono impiegare in essi solo il tempo che loro avanza. Così quelle che hanno lavori per clienti, ma non costante, non debbono rinunziare al poco o al molto che possano ritrarre d'altra parte: basterà per noi che diano vviso del tempo in cui dovranno cessare di lavorare nei nostri ricami. Mentre quelle che per condizioni di famiglia sono costrette ad accudire alle faccende domestiche, e alle quali la malferma salute non permette di andare in laboratori o magazzeni, senza abbandonare le cure della maternità o della casa, avranno un lavoro che le avvezzerà ad utilizzare ogni minuto della giornata con vantaggio materiale e morale, perché sarà tutto tempo tolto all'ozio e alla chiacchiera inutile.

E insisto su questo carattere di sussidiaria o di aiuto al vivere che ha la nostra industria, perché, nonostante le liete previsioni per l'avvenire, pure non è possibile prendere alcuna responsabilità verso di voi, quanto ad assicurarvi per lungo tempo o per tutto l'anno il lavoro che fin qui abbiamo potuto darvi.

Questa dunque consideratela sempre e solo come industria sussidiaria, cioè come un mezzo di utilizzare proficuamente qualche ora della giornata. E questo dico a tutte in generale, ed in particolare a quelle tra di voi che si occupano nel lavori meno fini. Alle più abili, alle quali possiamo affidare difficili ordinazioni, e sulle quali quindi la Società può contare, è più possibile assicurare lavoro per un periodo certo di tempo.

Non crediate tuttavia che queste parole rappresentino uno scoraggiamento; per ora almeno non mancano davvero le ordinazioni. Ma perché durino le buone condizioni nelle quali si trova ora la nostra industria, debbo insistere sul secondo scopo del nostro programma, cioè sul miglioramento del gusto nell'arte del ricamo in bianco il cui buon effetto dipenderà in gran parte dal modo come eseguire i buoni disegni che vi saranno dati.

Evidente deve essere la superiorità dei nostri lavori sui ricami dello stesso genere che sono pure in commercio. Quindi l'opera vostra deve essere perfetta come perfetta è la materia di tela e di refe che noi vi somministriamo.

Bellezza e solidità massima devono avere i nostri lavori, perché queste due qualità mai si trovano riunite in quei lavori che siamo soliti di chiamare commerciali e che qui e là vengono prodotti. Noi vogliamo colla nostra produzione non semplicemente invogliare dei compratori, ma contentarli così da indurli a rinnovare le ordinazioni e a convertirli in altrettanti amici che parlino bene di noi da per tutto.

Ma nonostante la bontà artistica dei disegni, poco si otterrà, o nulla, senza una perfetta onestà di lavoro in voi che lavorate. Infatti, se voi non avrete, per esempio, ben fermati i fili, o se farete il punto troppo lento o troppo tirato, il vostro lavoro, appena lavato o si disfarà, o, deformandosene la linea, perderà ogni suo pregio.

Per questa ciascuna di voi ha la sua parte di merito nella buona riuscita dell'opera che sorge e una responsabilità non piccola se per trascurata lavorazione questa cadesse in dispregio.

Non finirei mai di raccomandarvi questa onestà nel lavoro; onestà verso voi stesse, verso di noi che diamo per tutte voi l'opera nostra, verso i compratori, e verso le vostre compagne che dovete essere contente di aiutare anche voi con la più sicura delle réclames quella del lavoro ben fatto.

E di qui mi piace di allargare un po' il discorso.

Vorrei pure che questa Società fosse veramente un esempio di solidarietà e di amore vicendevole. Sfatate una volta per tutte la taccia di pettegole ed invidiose che abbiamo noi donne: cercate di persuadere voi stesse che partecipate tutte ad un'opera buona e bella, che ne avete merito e ne avrete soddisfazione.

E partecipatevi non solo materialmente colla fatica di ogni giorno, ma collo spirito di carità aiutando le compagne meno abili coll'insegnar loro; incoraggiandole coll'esempio di operosità diligente ed accurata; ed esse, le meno abili, rallegrandosi senza invidia dei successi delle migliori, cerchino di imitarle.

In ordine ai prezzi vi dirò che vorrei potessero essere assai più larghi, perché conosco la fatica e la attenzione che occorrono per questi ricami e so quanto di occhi vi si lascia ! Ma purtroppo la mano d'opera della donna non è molto retribuita e d'altra parte i merletti sono oggetti di lusso dei quali i più possono far senza, e fanno senza, se li trovano troppo cari.

Vi sono gli amateurs che pagano bene un oggetto ben fatto, ma non è solo su questi che si può contare per dare vita prospera ad un'industria che voglia molte donne provvedere di lavoro. Nessun'altra industria, del resto, più reminerativa avremmo saputo trovare, per dar lavoro a tante che non ne troverebbero altrove. Finora i nostri sono stati prezzi di prova e coll'attento esame e il raffronto dei molti lavori compiuti, ci siamo persuasi che per alcuni abbiamo dato troppo e per altri troppo poco.

Mi duole all'anima se qualcuna di voi avesse a trovare qualche ben lieve differenza in meno nel prezzo di certi lavori anche ottimi, in confronto a quelli che per affetto cordiale ma prima di un'esperienza sufficiente della commercialità dei nostri prodotti, si assegnavano.

D'ora innanzi le retribuzioni saranno tassativamente stabilite in seguito all'esperienza fatta, e secondo il parere della Commissione nominata allo scopo dalle lavoratrici e dalla Direzione. Non sarà dunque possibile alcuna contestazione, tanto più che a ciascuna di voi è lasciato il diritto di chiedere all'atto dell'assegnazione del lavoro quale ne sarà la retribuzione.

Non crediate, come ne è corsa la voce, che noi si venda a troppo buon mercato e che il successo dello smercio sia dovuto ad una limitatezza soverchia di prezzi. Sapeste invece quale continua, ansiosa preoccupazione è per me quella di cercare e trovar le vie dello smercio delle cose che voi, care e pazienti, producete !

Voi non ignorate del resto come al nostro vendere contribuiscano in massima parte le cure che vi prendono tante gentili e caritatevoli signore, le quali per desiderio di far beneficio a voi, onore al lavoro bolognese, portano esse stesse qua e là nelle grandi città e nelle stazioni di bagni i nostri prodotti, tovaglie, cuscini, lenzuoli, e li presentano e li raccomandano. E mi è grato nominarvi fra queste buone volontarie commesse-viaggiatrici la contessa Bianconcini, la contessa Carmelita Zucchini, la signora Chantre, la contessa Maria Pasolini e la signora Franchi.

Ma potrà durare sempre questo grazioso ed efficace patronato di vendita ? Non si può pretenderlo.

E allora non ci resta altro mezzo per assicurare la vendita e conquistare poco a poco una clientela sempre più estesa, che resistere per misura di prezzi e superiorità artistica e tecnica di lavoro alla concorrenza delle grandi case commerciali. Giacché, se sarebbe un assicurare la vita commerciale della nostra industria, il valersi di loro per lo spaccio dei nostri prodotti, ciò è quasi impossibile ottenere.

Giacché quelle grandi case possono di molto attenuare la spesa di mano d'opera o perché nei loro laboratori non danno stipendio alle apprendiste, che pure producono, o perché si provvedono dei merletti a punto antico in alcune regioni della Francia e di Svizzera, dove furono e sono tuttora fatti dalle montanare, che lavorano guardando al pascolo gli armenti o svernando nelle stalle; e vendono quindi ai più tenui prezzi, come quelle che hanno altrimenti assicurato il loro vivere. E così è che quei ricami, benché passino per due o tre mani di industriali, possono arrivare sul mercato a prezzi dei quali noi dobbiamo molto temere.

Che ci resta, ripeto, per attirare a noi dall'estero e dal resto d'Italia (perché sullo spaccio in Bologna ben poco è da contare) una distinta, sicura ed estesa affluenza di commissioni le quali così semplicemente possono accorrere, ed accorrono alle grandi case che fanno, come si sa, la moda ?

Niente altro che offrire il vantaggio di una lavorazione perfetta sopra materia prima pure perfetta, di una lavorazione eseguita con gusto diligentissimo, colla massima solidità e nettezza sopra disegni e composizioni di eccezionale merito artistico. Cosa del resto che è ben permesso sperare ed ottenere se si adopera da voi tutte fermezza di volontà nel lavoro, concordia di animi, giusta modestia di esigenze nella retribuzione, fede nella bontà della nostra impresa, pazienza nell'attendere maggiori fortune.

Che se la perfezione della lavorazione, com'è certo, sarà la nostra vittoria, è ben ragionevole quello che ora soggiungo. E cioè, come si dovrà essere più severi nel misurare i prezzi ai lavori non bene eseguiti.

Fate dunque tutte il punto e quanto altro vi si attiene con la massima cura, pensando che ogni lavoro mal fatto danneggia l'intera nostra unione, discredita la nascente rinomanza dei nostri merletti e ne compromette l'avvenire utile a tutte le vostre compagne.

La sostanza di tutte le cose che vi ho detto oggi così famigliarmente sarà ordinata in un piccolo regolamento di cui tutte riceveranno copia, perché ognuna abbia presente le norme opportune al buon andamento e successo materiale della nostra scuola.

Ma prima di finire, voglio ancora ringraziarvi della cortese arrendevolezza che sempre mi avete dimostrata, e pregarvi che fra voi, in seno alla nostra istituzione, regni sempre la più grande carità, un amore vicendevole senza invidia e malumori, un compatimento sincero, un desiderio di aiutarsi scambievolmente con consigli e istruzioni; che del resto troverete sempre in me, come mi è dato, e nelle signorine Direttrici del laboratorio che con zelo, cortesia e vero sapere adempiono il loro difficile ufficio, un eguale studio di amorevolezza.

"Carità e perfetto lavoro" : siano dunque la vita e la speranza della nostra unione.

LINA BIANCONCINI CAVAZZA

 

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