Nello stesso libro venne pubblicato, a parte, un particolare della frangia macramé.
Due foto della esecuzione della tovaglia aprono, in Merletti e Ricami dell'Aemilia Ars, 1929, la parte seconda – copie fedeli da antichi esemplari – Tav. XX, n. 141, 142. E le note riportano:
« Tovaglia di m. 1,46 x 1, 14., copiata dall'antico, in tela bianca ricamata a reticello, punto reale, punto riccio e punto in aria. In luogo della frangia macramé ch'era nel modello, abbiamo messo un pizzo a tombolo. Proprietaria dell'antica tovaglia la Signora Errera Grassini, Venezia. »
Ci sono tristi destini che una tovaglia può far ricordare. Ricordiamo.
Nella Grassini era nata a Venezia nel 1874. La sua famiglia era di spicco nella comunità ebraica e nella società veneziana, per la posizione e le amicizie del padre. Molti siti web e libri si sono occupati della sorella minore, Margherita, più nota come Margherita Sarfatti, molto vicina a Mussolini nei primi decenni del '900.
Nel 1892 Nella sposò Paolo Errera di altra famosa famiglia veneziana, discendente da quell'Abramo che, nel 1848, aveva collaborato attivamente con Daniele Manin e, per qualche tempo, aveva dimorato nella Ca' D'oro. Alle nozze furono dedicati vari libretti tra cui, molto adatto, quello offerto da Cesare Musatti, La luna di miele nei canti del popolo veneziano, che raccoglieva 12 composizioni.
La vita di Paolo (nato nel 1861) e Nella trascorreva tra Venezia e la Villa di Mirano di cui Paolo fu sindaco dal 1895 al 1920.
Tutti e due venivano da famiglie sensibili all'arte e ad altre cose belle: la tovaglia fra queste. L'Aemilia Ars ebbe in mano quella tovaglia per interessamento di Elisa Ricci, che, avendo sposato in prime nozze Alberto Errera, aveva conservato l'affetto e l'amicizia dei parenti del primo marito.
Quando le conseguenze delle leggi razziali misero in pericolo la loro vita a Venezia, i coniugi Errera si rifugiarono nella casa di Mirano dove si sentivano al sicuro, in mezzo a persone che li conoscevano da anni, quasi una grande famiglia.
Poche righe, ne Il libro della memoria, di Liliana Picciotto Fargion, concludono la storia di Nella: Ultima residenza nota: Venezia. Arrestata a Mirano (VE) il 25.2.1944 da tedeschi. Detenuta a Venezia carcere. Fossoli campo. Deportata da Fossoli il 5.4.1944 a Auschwitz. Uccisa all'arrivo a Auschwitz il 10.4.1944. [Fonte 1a, convoglio 09]
Teo Ducci, nel libro Un tallèt ad Auschiwtz, 2000, fu testimone di quando Nella salì sul treno. Aveva in mano un salvacondotto firmato da Mussolini in persona ma non servì a nulla. In quel momento nulla sarebbe servito, ormai.
Le due piccole foto, di Nella e Paolo Errera, sono attaccate a semplici schede blu tra I volti della memoria, raccolti dal CDEC
www.cdec.it
A Nella e Paolo Errera è dedicata, a Mirano, una piazza.
Noi guardiamo i disegni trovati, del merletto e del ricamo, pensiamo che sarebbe bello se, ancora, qualche manufatto si potesse ispirare a quei decori.
Una copia della tovaglia è conservata presso la Fondazione della Cassa di Risparmio e si può vedere in rete ( 2011/AeA/bcr001 - Tovaglia - Aemilia Ars ):
www.collezioni.genusbononiae.it